2010-2019, la storia dell’ultimo decennio del Torino tra gioie e delusioni, speranze e rammarichi / Parte 4: il 2013 e la svolta sognando l’Europa

Il Torino, come il mondo, non è finito il 21 dicembre 2012 – data che diffusamente era diventata sinonimo dell’apocalisse -, e menomale. PerchĂ© il lavoro di restaurazione iniziato da Giampiero Ventura era appena agli inizi. La prima annata di Serie A (2012/2013), dopo la sosta natalizia, portò in dote pareggi a frotte, goleade beffarde (sconfitte per 4-3 a Cagliari e Firenze, 3-5 in casa contro il Napoli) ma anche la matematica – e relativamente tranquilla salvezza -, conquistata a Verona con una giornata d’anticipo. Poi arrivò l’estate degli addii pesanti – Bianchi e Ogbonna su tutti – e l’inizio di una cavalcata che l’anno successivo avrebbe portato al ritorno in Europa.

Il 2013 del Torino: le tre partite

30 marzo – Torino-Napoli 3-5. Siamo nell’ambito delle partite pazze. Dzemaili (l’ex) la indirizza, Barreto (l’oggetto misterioso) la pareggia; Dzemaili insiste, Jonathas (la meteora) fa 2-2. Poi arriva Meggiorini (quello dei pochi gol, ma buoni) e fa assaggiare al Toro un pezzo di paradiso. L’ex è scatenato, però: fa 3-3 a dieci dalla fine. E accompagna la sinfonia verso le note dolenti: Cavani, appena entrato, fa doppietta. 3 a 5, il finale. Pazzo, appunto.

12 maggio – Chievo-Torino 1-1. Non è un finale di campionato esaltante, quello del 2013. I granata però riescono a mantenere la categoria. Lo fanno grazie al pareggio del “Bentegodi”, targato Thereau e Cerci, che consegna il punticino necessario a sigillare la salvezza a una giornata dalla fine.

22 dicembre – Torino-Chievo 4-1. Dal Chievo al Chievo, la nostra scelta non è casuale. Da un grigio pari a una vittoria esaltante, poco prima di Natale. Immobile (doppietta), Vives e Cerci danno un segnale alla piazza: una fiammella si è accesa. Nel girone di ritorno, ci sarĂ  da divertirsi.

Il 2013 del Toro: l’evento

E’ il calciomercato. O meglio, è l’estate tra la prima e la seconda stagione in Serie A dell’era Ventura a segnare un cambio di passo. Doloroso, all’inizio: capitan Bianchi dĂ  l’addio, Ogbonna passa alla Juventus; poi sospeso tra dubbi e certezze: Immobile e Moretti arrivano tra lo scetticismo generale, Cerci viene confermato, e in granata sbarca anche un certo Nikola Maksimovic. Il mix che ne risulta è interessante: sarĂ  la chiave per l’Europa.

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ultimo aggiornamento: 29-12-2019


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